Dopo la decisione del Bureau International des Expositions (BIE) e del Ministero degli Affari Esteri, la 23ª Esposizione Internazionale della Triennale di Milano si terrà a partire dal 15 luglio e si chiuderà il 11 dicembre 2022, e il tema sarà il mistero. Il titolo mette subito in chiaro ciò che vedremo: Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries sarà un omaggio a tutto ciò che l’uomo non conosce, ovvero il 95% dell’universo. La mostra ha coinvolto artisti internazionali e professionisti di vari settori: il risultato sarà una visione corale e plurale di tutto ciò che sappiamo di non sapere.
Esposizione Internazionale: più di 40 i paesi partecipanti
La pandemia ci ha messo una volta in più davanti al fatto che siamo infinitamente piccoli e impotenti rispetto al potere e all’equilibrio delle cose dell’universo. Questo ha spostato la nostra prospettiva, anche costringendoci a fare i conti con la più grande paura dell’essere umano, ovvero l’ignoto. Il desiderio di conoscenza è la spinta che porta alla continua ricerca di innovazione tecnologica e intellettuale. Il tema è sicuramente molto complesso. In occasione dell’Esposizione Internazionale sarà sviscerato grazie ai diversi linguaggi artisti e creativi, che analizzeranno limiti e confini della conoscenza umana. Infatti, lo spostamento della mostra da maggio a luglio ha fatto sì che vi potessero prendere parte ancora più partecipanti, provenienti da 40 paesi. Come ha spiegato Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, questo farà sì che il dialogo tra popoli diversi sia mantenuto vivo, ricco di spunti e confronti.
Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries: cosa vedremo
Protagonisti di Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries saranno tantissimi ambiti diversi, da quello scientifico a quello filosofico, dalle profondità degli oceani a quelli dello spazio, dall’evoluzione urbanistica fino alle potenzialità della genetica. Insomma, tutto ciò che ha un presente e un futuro in gran parte sconosciuti e misteriosi sarà approfondito tramite diversi linguaggi espressivi.
Parallelamente alla 23ª Esposizione Internazionale si terrà la mostra curata da Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea. Gli allestimenti saranno curati dall’architetto Francis Kéré, autore anche dell’installazione Yesterday tomorrow, un’opera d’arte che vuole dare voce al continente africano e alla diaspora del suo popolo. E ancora, ci saranno altre due mostre, curate rispettivamente dalla Fondation Cartier pour l’art contemporain e da Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano di Triennale, progetti paralleli, installazioni, video installazioni, performance musicali e seminari aperti al pubblico.
La pandemia, sappiamo bene, non è ancora finita e le ferite che ha lasciato non del tutto rimarginate. Ma la nuova normalità ha profondamente cambiamo l’uomo contemporaneo e questa mostra vuole sancire questo nuovo inizio. Consapevolezze maggiori, autoanalisi e autocritica, visioni e prospettive sono ciò che vedremo in questo attesissimo appuntamento alla Triennale di Milano.
Per conoscere le date e info sui biglietti: triennale.org