Dobbiamo cambiare il modo di produrre e soprattutto di consumare, restando però bene attenti a rimanere creatori: è questa la sfida di domani, parola di Philippe Starck.
Designer, architetto, inventore: Philippe Starck non è un semplice ideatore di oggetti. È un artista moderno che con la sua opera vuole trasmettere un messaggio etico e politico. Abbiamo ascoltato il suo intervento a Milano in occasione della Next Design Perspectives 2018.
Sul nostro SHOP potete trovare un’ampia selezione dei suoi prodotti, rigorosamente second-hand.
Il ruolo del designer
I designers non possono creare o salvare vite, possono “solo” provare a renderle migliori. Ma oggi, con tutte le sfide che abbiamo davanti, noi designers rischiamo di sentirci inutili.
Ambiente
Continuiamo ad uccidere la natura e gli animali per produrre. Questo non è più accettabile. I combustibili fossili, per primo il petrolio, vanno superati. La plastica è sul banco degli imputati. Ma qual è l’alternativa?
Era della post plastica?
Ricordiamoci che l’80% della popolazione del pianeta è povera. Per queste persone la plastica è l’unico materiale possibile. È economico, è versatile. Ultimamente si sente spesso parlare di bio-plastica, ma ad oggi non conosco nessuna bio-plastica realmente sostenibile sotto il profilo economico o ambientale. Il riciclo? Certo, è importante, ma anche in questo caso non c’è ancora sostenibilità. Esistono tante piccole soluzioni, ma tutte insieme non risolvono il problema. Stiamo entrando nell’era della post-plastica, ma è un’era molto incerta.
Uso responsabile dei prodotti
Più che condannare o idealizzare un materiale, dobbiamo fare un uso responsabile dei prodotti. Tanto di quelli sintetici, quanto di quelli naturali. Voglio dire che la plastica è fantastica. Bisogna solo usarla bene.
Consumare meglio, non meno
Gli essere umani si sono evoluti dagli animali in quanto creatori. E questo è un problema, perché per sopravvivere – si dice – dobbiamo produrre meno e consumare meno e quindi creare meno. Ma io non sono d’accordo. Così rischiamo di perderci. Dobbiamo invece trovare una soluzione per creare di più e produrre di più, perché è nel nostro DNA, ma dobbiamo farlo meglio. Non ho la soluzione in mano, ma dobbiamo essere ottimisti.
Possesso vs utilizzo
Io sono “comunista” e credo fermamente nella fine della proprietà privata. Anche e soprattutto nel mondo del design. Pensiamoci: comprare una sedia oggi è una cosa “vecchia”. Affittare una sedia è moderno. Per me è questa la strada. Dobbiamo puntare sull’utilizzo dei prodotti e non sul possesso. Questo cambia radicalmente anche il modo di produrli: materiali, stili, longevità, sono tutte caratteristiche che vanno ripensate. Non è utopia. È quello che dobbiamo fare ora. E lo dobbiamo fare in fretta, perché il pianeta non ha tempo illimitato.
Un messaggio, quello del riuso, che Deesup , il primo marketplace italiano del design di seconda mano, sposa in pieno e rende possibile.
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