Fondata nel 1976, Magis ha trasformato l’idea di arredo “alto” in un linguaggio accessibile e colto al tempo stesso. È un marchio che mescola ingegnosità produttiva, ironia e sperimentazione sui materiali, dando vita a sedute e complementi capaci di abitare case, uffici, set televisivi e musei con la stessa naturalezza. Questa è la sua storia – e una guida pratica per orientarsi tra icone, collezioni e scelte d’acquisto consapevoli.
INDICE
- Origini venete e visione imprenditoriale: come nasce Magis
- Dalla provincia al mondo: gli anni della crescita e i primi successi
- Designer e linguaggi: un laboratorio internazionale (Morrison, Grcic, Arad, Bouroullec)
- Le sedute che hanno fatto scuola: da Bombo a Chair_One
- Oggetti colti e giocosi: Puppy, Voido, Proust e altre icone “pop”
- Perché la Steelwood Family è un classico contemporaneo
- Magis sullo schermo: cinema, programmi TV e telepromozioni
- Materiali e tecnologie: plastica rotazionale, alluminio, stampaggio e ricerca
- Sostenibilità e responsabilità: il progetto come impegno (ieri, oggi, domani)
- Come scegliere un pezzo Magis per la tua casa: ambienti, combinazioni, palette
- Esempi reali: ispirazioni d’arredo e abbinamenti che funzionano
- Conclusioni – Un’icona domestica, oggi più che mai
1. Origini venete e visione imprenditoriale: come nasce Magis
La storia comincia nel Nord-Est, in una terra abituata alla manifattura di qualità e alla tenacia dei piccoli imprenditori. Nel 1976 Eugenio Perazza fonda Magis con un’idea semplice e radicale: portare il design dentro la vita quotidiana, senza ridurlo a pura immagine e senza trasformarlo in lusso distante. Il progetto si orienta fin dall’inizio su due direttrici chiare: collaborazione con designer capaci di unire poesia e industria; ricerca tecnologica sui materiali per coniugare forme innovative, robustezza e prezzi sostenibili. Non un “compromesso al ribasso”, ma una nuova forma di eccellenza: colta, ironica, democratica.
2. Dalla provincia al mondo: gli anni della crescita e i primi successi
Tra anni ’80 e ’90 Magis accelera. La sperimentazione con le plastiche e i metalli si traduce in oggetti dal carattere immediato, spesso colorati, sempre leggibili. Sono sedie e sgabelli che funzionano in cucina come in un bar, in ufficio come in un set televisivo. La distribuzione cresce, le fiere internazionali diventano vetrina e palestra, i prodotti iniziano a fare capolino in contesti mediatici di grande visibilità. L’azienda restando “leggera” nella struttura si dimostra veloce nel mettere a punto stampi, finiture e varianti cromatiche, fino a costruire un catalogo capace di attraversare linguaggi diversi – minimal, ludico, tecnico – tenuti insieme da una stessa attitudine: chiarezza formale e uso intelligente delle tecnologie.
3. Designer e linguaggi: un laboratorio internazionale (Morrison, Grcic, Arad, Bouroullec)
La forza di Magis è la coralità: non un’unica cifra stilistica, ma un’orchestra di voci. Jasper Morrison lavora per sottrazione, ricerca la “giusta normalità” di oggetti destinati a durare; Konstantin Grcic introduce un rigore quasi ingegneristico che genera forme nuove; Ron Arad porta con sé la dimensione scultorea e sperimentale; Ronan ed Erwan Bouroullec indagano la relazione tra materiali, unendo calore e precisione. Attorno a loro si muovono molti altri progettisti capaci di cogliere il senso dell’azienda: progetti chiari, industrializzabili, con quella scintilla di sorpresa che fa ricordare un oggetto al primo sguardo.
Questa coralità non è casuale: Magis non cerca “il pezzo alla moda”, ma un carattere riconoscibile nella varietà. Per questo il catalogo alterna sedute tecniche e oggetti dichiaratamente giocosi, mobili per esterno e complementi per l’uso quotidiano, mantenendo un filo comune: l’intelligenza costruttiva.
4. Le sedute che hanno fatto scuola: da Bombo a Chair_One
Quando si pensa alle sedute Magis, la mente va a una manciata di icone che hanno segnato epoche diverse. Lo sgabello Bombo regolabile con sedile avvolgente – divenuto simbolo della cucina conviviale fra fine anni ’90 e primi 2000 – ha mostrato come una soluzione ergonomica e una base solida potessero convivere con un’estetica amichevole e “pop”. Poco dopo è arrivata la grammatica di Chair One di Konstantin Grcic: un reticolo geometrico in alluminio pressofuso che rivoluziona la percezione della sedia tecnica, tra leggerezza visiva e robustezza d’uso. Sono due approcci diversi allo stesso obiettivo: riconoscibilità e performance.
Accanto a questi casi scuola vanno ricordati i progetti che hanno ridefinito l’outdoor e l’indoor informale: Air-Chair di Jasper Morrison – onesta, impilabile, comoda – e soluzioni girevoli o su ruote firmate Grcic, dove la meccanica diventa linguaggio. Nello stesso alveo si collocano sedie come la “Mariolina” di Enzo Mari, che ripensa la tipica sedia da cucina con una semplicità quasi archetipica, e collezioni più recenti che rinnovano materiali e colori per usi domestici e contract.
5. Oggetti colti e giocosi: Puppy, Voido, Proust e altre icone “pop”
Una delle chiavi del successo di Magis è la capacità di tenere insieme rigore e gioco. Il cucciolo-seduta Puppy ideato da Eero Aarnio – una scultura a forma di cane in polietilene – è diventato un simbolo trasversale: elemento di arredo per la stanza dei bambini, oggetto-sorriso per il living, segno grafico riconoscibile in vetrina come in un museo. Con Ron Arad nasce Voido, una poltroncina a dondolo ottenuta con tecnologia rotazionale: sembra una fascia continua, leggera, quasi una parentesi nello spazio, ma offre una seduta sorprendentemente confortevole. Alessandro Mendini firma poi un’interpretazione industriale del celebre Proust – una poltrona storica che, in versione plastica, rende contemporanea la citazione e la porta all’aperto mantenendo dignità formale.
6. Perché la Steelwood Family è un classico contemporaneo
Ronan ed Erwan Bouroullec definiscono con Steelwood una famiglia che ha il sapore dei grandi classici: sedie, sgabelli e tavoli in cui tubolari e lamiera si incontrano con le parti lignee in un giunto disegnato, forte e leggibile. L’oggetto comunica sincerità costruttiva: si capisce come è fatto, perché resiste, come invecchierà. È un progetto che ha dialogato con il grande pubblico anche grazie a importanti passaggi televisivi e telepromozioni molto note, restando al tempo stesso un riferimento per designer e architetti.
7. Magis sullo schermo: cinema, programmi TV e telepromozioni
L’immediatezza visiva di molti prodotti Magis li ha resi naturali protagonisti dello schermo. Sedie e sgabelli Magis compaiono in film, trasmissioni popolari – come Amici e Uomini e Donne –, rubriche di costume e telepromozioni legate a brand nazionali. Non è semplice “product placement”: è la prova che forme nette, colori pieni e una presenza iconica reggono la scena. In studio, tra luci intense, fondali saturi e inquadrature veloci, contano silhouette riconoscibili e superfici che restituiscono la luce senza riflessi sgradevoli – qualità che Magis cura da sempre.
L’uso di colori primari e geometrie essenziali mantiene l’oggetto “grafico” e leggibile anche in campo lungo, mentre modularità e leggerezza operativa (impilabilità, facilità di spostamento) lo rendono ideale per le scenografie. La TV, nel bene e nel male, è un test di leggibilità per il design: se un oggetto “buca” lo schermo senza urlare, ha fatto centro – e il suo profilo resta impresso nell’immaginario pop, amplificato da clip e screenshot sui social.
8. Materiali e tecnologie: plastica rotazionale, alluminio, stampaggio e ricerca
Dietro l’apparente semplicità delle forme c’è un lavoro attento su stampi, spessori e finiture. La plastica rotazionale consente pezzi cavi monomaterici con geometrie generose e continuità di superficie; lo stampaggio a iniezione permette scocche precise e impilabili; l’alluminio pressofuso apre a strutture leggere e resistenti; il legno – massello o multistrato – viene pensato per lavorare insieme al metallo e non in sua alternativa. Il risultato è una filiera che bilancia tempi, costi, durata e qualità percepita.
9. Sostenibilità e responsabilità: il progetto come impegno (ieri, oggi, domani)
La sostenibilità, per Magis, è prima di tutto buona progettazione: pezzi pensati per durare, riparabili nelle parti soggette a usura, realizzati con materiali riciclabili e processi ottimizzati. Negli ultimi anni la ricerca si è allargata a polimeri riciclati e a logiche di riduzione degli scarti, con sedute leggere che impiegano meno materiale a parità di prestazioni. L’obiettivo è evitare il “green washing” e restare concreti: meno componenti inutili, più efficienza, servizi post-vendita che allungano la vita degli arredi.
10. Come scegliere un pezzo Magis per la tua casa: ambienti, combinazioni, palette
Scegliere bene significa ragionare su funzione, spazio e atmosfera.
Cucina e zona pranzo
Per il bancone o l’isola, gli sgabelli regolabili di linea avvolgente sono un classico intramontabile: comodi, stabili, facili da pulire. Se la tavola è protagonista, valutare sedute impilabili in materiale tecnico permette di gestire gli ospiti senza sacrificare stile. Le versioni con scocca forata o a reticolo sono ottime per ambienti luminosi e contemporanei.
Soggiorno e spazi ibridi
Nel living convivono pezzi “parlanti” e sedute neutre. Una poltroncina scultorea come Voido o una citazione colta come Proust in materiale tecnico diventano focal point, mentre sedie leggere e tavolini dal profilo semplice danno ritmo senza appesantire. Per chi ama il colore, un elemento giocoso come il cucciolo-scultura funziona come segnale visivo che unisce adulti e bambini.
Esterno e outdoor coperto
Molte sedute Magis in polimero e alluminio lavorano bene all’aperto: impilabilità, lavabilità e resistenza agli agenti atmosferici sono plus concreti. Attenzione alle palette: toni desaturati (salvia, tortora, grigi caldi) integrano il verde; colori pieni (arancio, rosso, blu) animano terrazze e dehors.
Home office e spazi di lavoro
Per scrivanie domestiche o coworking informali, sedie girevoli su base a ruote con seduta tecnica sono una soluzione equilibrata: linee pulite, comfort quotidiano, manutenzione minima. L’abbinata con tavoli Steelwood o piani in essenza crea un contrasto caldo/tecnico molto efficace.
Palette e materiali
Magis è anche una grammatica cromatica: il “neutro intelligente” (grigi, beige, grafite) rende trasversali le collezioni; i colori vivaci diventano accento. Mescolare finiture opache e lucide, legni chiari e metalli scuri, crea profondità senza eccessi.
11. Esempi reali: ispirazioni d’arredo e abbinamenti che funzionano
Outdoor coperto, 12 m²
Due sedie in polimero resistente ai raggi UV e un tavolino basso, tutte in tinta salvia; qualche cuscino in tessuto tecnico con micro-pattern. Quando serve un posto in più, una seduta scultorea leggera da spostare diventa protagonista. Facilissima la pulizia con acqua e sapone neutro.
Home office essenziale
Piano 140×70 in legno chiaro con cavalletti; sedia girevole tecnica di profilo asciutto; lampada orientabile. Alle pareti, mensole sottili. L’insieme è funzionale e quieto: perfetto per concentrarsi, in linea con la logica Magis “meno elementi, più qualità”.
Contract informale
Area break con tavoli Steelwood e sedute impilabili colorate alternando due tinte: ritmo visivo, manutenzione veloce, robustezza. In reception, un elemento iconico – poltroncina a dondolo o citazione storica in materiale tecnico – rende memorabile il primo impatto.
12. Conclusioni – Un’icona domestica, oggi più che mai
Magis ha portato una ventata nuova nel design italiano fin dagli anni ’70: oggetti chiari, ironici e ben costruiti, capaci di attraversare generazioni e contesti. Dietro le forme amichevoli ci sono ingegneria, filiera e responsabilità: tecnologie industriali al servizio di un’estetica comprensibile, materiali pensati per durare, un catalogo che parla a tutti senza perdere complessità.
Se stai cercando un pezzo capace di dare carattere alla casa – una sedia tecnica che “respira” nello spazio, uno sgabello pratico per la cucina, una poltroncina scultorea che cambia il ritmo del living o un oggetto giocoso che faccia sorridere – il mondo Magis offre molte strade. Valuta le misure reali, pensa agli abbinamenti con ciò che possiedi già, scegli colori che amerai nel tempo.
Per chi desidera un approccio intelligente e sostenibile, il mercato second-hand è la via maestra: su Deesup trovi una selezione curata di pezzi Magis autentici, controllati e pronti a una seconda vita. È un modo concreto per unire qualità, prezzo e responsabilità ambientale – e per riportare nelle stanze di ogni giorno quella leggerezza “seria” che ha reso celebre il design italiano.
Fonte immagine: Magis – https://www.magisdesign.com/