Deesup incontra l’architetto Nadia Martelli
Lo stile industrial così come lo shabby chic continuano a spopolare sul mercato, ma non emozionano più. Un locale oggi, per colpire e catturare visivamente il cliente, deve puntare sull’eleganza, sulla ricercatezza dei materiali e degli arredi, sul verde, strizzando l’occhio agli arredi anni ’70. Ce lo racconta Nadia Martelli, architetto con un’importante esperienza nel mondo dei locali e della ristorazione, maturata tra Novara, Milano e la Costa Azzurra.
Ciao Nadia, parlaci un pò di te.
La domanda più difficile che si possa fare una persona è descrivere se stessi, chi sono io? Sono una moltitudine di interessi che spaziano dall’architettura, della quale ho fatto il mio mestiere, alla moda, all’arte ed all’imprenditoria. Adoro vedere uno spazio e immaginare come trasformarlo e come farlo rivivere. Adoro vedere la soddisfazione delle persone nell’utilizzare le mie realizzazioni, adoro, da vero architetto ricevere i complimenti, adoro il bello.
Mi sono laureata al Politecnico di Milano nel 2007 e lavoro principalmente tra Novara, mia città natale, Milano e la Costa Azzurra, mi occupo di qualsiasi cosa mi venga proposta purché sia stimolante, ultimamente sto lavorando molto nel settore commerciale e ristorazione. Sogni? Poter continuare questo lavoro per tutta la vita con la leggerezza e la passione che ho ora.
L’architettura e il design sono diventati parte integrante del successo di un locale: lo stile industrial sembra superato, qual’è oggi la tendenza che va per la maggiore?
Sicuramente lo stile industrial piace, è iniziato a piacere una decina di anni fa e continua a far da padrone sul mercato. Basta sfogliare i cataloghi delle più famose case di arredamento commerciali per imbatterci in arredi e complementi industrial che insieme allo stile nordico shabby chic sono le due tendenze che ancora spopolano sul mercato.
Va da se però che ci troviamo di fronte ad un “visto e rivisto”, a quel carino che ormai non emoziona più.
La tendenza di oggi è un ritorno all’eleganza, alla ricercatezza dei materiali ed alla semplicità, unitamente all’utilizzo del verde, piante e fiori sono sempre i benvenuti! È sicuramente tornato in auge lo stile anni ‘70, con l’utilizzo dei velluti, delle carte da parati, dei legni pregiati e delle lampade come veri e propri oggetti di arredo.
Esiste una peculiarità “made in Italy” nello stile/arredo dei locali?
Il “made in Italy” è uno stile che mai nessuno riuscirà a copiare, perché è un insieme di qualità e manualità tipiche del nostro paese, fatta di millenni di esperienze, di ricerche e di sperimentazioni. Un locale “made in Italy” lo si distingue dallo stile personalizzato, dal su misura, dal saper accostare materiali e finiture all’apparenza discordanti. Dal saper dosare la luce e gli effetti che essa produce. Dalla purezza delle linee, dalla sensazione che si ha che ogni cosa sia stata posizionata al proprio posto.
Ci sono differenze Nord/Sud o tra diverse città? Milano è avanguardia anche in questo campo?
Milano in Italia è sicuramente la città che riesce a sperimentare ed ad evolversi più velocemente di ogni altra realtà. È il motore economico dell’Italia, è una città metropolitana e cosmopolita. Differenze tra Nord e Sud? Più che altro cambia la concentrazione dei bei locali, dove l’economia è più fiorente ci si può permettere di investire, ma ci sono delle realtà e delle strutture stupende in tutta Italia.
Quali sono le principali tendenze oggi in termini di stile, colori, scelta arredi, divisione spazi etc?
È una domanda piuttosto difficile, c’è talmente tanta offerta sul mercato che al giorno d’oggi è possibile realizzare qualsiasi cosa si abbia in mente.
Sicuramente come ho detto prima è tornato fortemente l’uso del velluto e delle carte da parati che se usate sapientemente possono con pochi accorgimenti (e poca spesa) mutare incredibilmente la resa di un locale. Anche l’uso di specchi, dei tessuti d’arredo e dei materiali metallici sono ormai una costante. Tele e reti metalliche vengono spesso utilizzati per divisori in sostituzione al legno. È utile creare degli spazi più intimi e raccolti, privacy e discrezione sono elementi sempre più importanti.
Conoscevi Deesup? Cosa ne pensi del second-hand declinato in ambito arredo? Lo terresti in considerazione per i tuoi lavori?
Non conoscevo Deesup ma mi ha subito incuriosito! Adoro il second-hand per il rapporto qualità/prezzo e per la moltitudine e varietà di arredo che viene proposto sul vostro sito. Arredi e complementi che “ispirano” gli spazi.
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