L’archi-star, il cugino di, la pasionaria: il sodalizio decennale (1927-1937) tra Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand – ha dato vita ad alcuni dei più importanti progetti di design del Novecento, come l’iconica Chaise-longue LC4 prodotta da Cassina.
Scopriamo insieme storia e curiosità dei componenti del trio.
Le Corbusier: padre dell’architettura contemporanea
É la star del trio. Architetto, urbanista e designer svizzero (naturalizzato francese), Le Corbusier è considerato tra i padri fondatori dell’architettura contemporanea. Nato nel 1887 da una famiglia di orologiai, nel 1923, pubblica Verso una architettura: è il “manifesto” in cui espone le sue idee rivoluzionarie. Pilastri, cemento armato, superfici lineari, finestre a nastro, proporzioni spaziali basate sulle misure del corpo umano: sono alcuni dei principi cardini della sua poetica architettonica.
Chi volesse vederli realizzati può visitare la Ville Savoye a Poissy, edificio emblematico del movimento modernista.
Ma chi era Le Corbusier architetto e uomo? Quali avvenimenti segnarono la sua vita?
7 curiosità su Le Corbusier
-
- Le Corbusier è un nome d’arte. L’architetto si chiamava in realtà Charles-Édouard Jeanneret-Gris. Inventò lo pseudonimo per firmare i propri articoli, ispirandosi al cognome del nonno materno Lecorbésier. Spesso veniva chiamato semplicemente Le Corbu, parola che ricorda corbeau – corvo in francese.
- La Città Ideale. Nel 1953 Le Corbusier pubblicò un trattato – Ville Radieuse – in cui descriveva nel dettaglio la sua città ideale. Edifici, uffici, strade, trasporti pubblici, zone residenziali, infrastrutture: tutto doveva essere funzionale e organizzato. Nel 1951 il Governo indiano gli commissionò la progettazione della nuova capitale del Punjab. Fu l’occasione per mettere in pratica la sua utopia urbanistica. Il progetto divenne però nel tempo il simbolo dei difetti delle teorie dell’architetto.
- Il quartiere verticale. Nel 1952 venne inaugurato a Marsiglia un altro progetto avveniristico dell’architetto: la cosiddetta Cité Radieuse, una sorta di quartiere verticale, con abitazioni, negozi, strade, giardini, piscina e parco giochi sul tetto. Considerata a lungo una costruzione ghettizzante, oggi è stata rivalutata ed è un polo culturale molto vivace.
- Salvador Dalì. Tra i due artisti non correva buon sangue: Dalì affermò che gli edifici di Le Corbusier erano “i più brutti e inaccettabili del mondo”. Nonostante ciò portò dei fiori sulla sua tomba in segno di stima.
- La casa dei genitori. Le Corbusier rivoluzionò il modo di costruire in tutto il mondo, ma non riuscì a regalare ai genitori una casa funzionante. La prima che progettò per loro era talmente costosa che dovettero venderla. La seconda aveva perdite, problemi di illuminazione e di riscaldamento.
- La morte in mare. Come ogni grande artista, la sua morte è avvolta nella leggenda. Le Corbusier morì annegato in Costa Azzurra, nel 1965. Nonostante il suo medico gli avesse sconsigliato di fare lunghe nuotate, la mattina del 27 agosto si allontanò dalla costa. Ufficialmente annegò per infarto, ma il sospetto è che si sia trattato di suicidio. Agli amici aveva infatti confidato come “sarebbe bello morire nuotando verso il sole”.
- La Chaise longue. Anche chi è completamente a digiuno di design e architettura e non ha mai sentito parlare di Le Corbusier deve aver visto almeno una volta nella vita la celeberrima Chaise longue LC4: progettata nel 1928, è l’evoluzione del sofà dell’800.
Pierre Jeanneret, il cuore in India
Non è mai facile essere parente di una star. La luce della stella rischia di offuscare il talento di chi la circonda. Non è stato così per Pierre Jeanneret. Indubbiamente meno famoso del cugino Le Corbusier, il designer e architetto svizzero, naturalizzato francese, è stato un rivoluzionario “dietro le quinte”, capace di fondere il rigore del modernismo europeo con la spiritualità indiana.
La sua carriera inizia a Parigi: fondamentale l’incontro con Auguste Perret, uno dei primi architetti ad impiegare il cemento armato nelle costruzioni. Il 1922 segna l’inizio ufficiale della collaborazione con il cugino Le Corbusier, presso lo studio in rue de Sevres 35 a Parigi. Da quell’anno in poi i due firmeranno insieme alcuni dei più importanti progetti architettonici dell’epoca, dalla Ville Savoye, ai mobili di design della linea LC (ancora oggi in produzione, grazie alla collaborazione avviata nel 1960 con Cassina), alla “città ideale” in India.
Proprio per seguire i lavori della città indiana, Jeanneret si trasferì per oltre un decennio ad oriente. Lì trovò la sua dimensione ideale, progettò città ed edifici e diede vita ad un’intensa produzione di mobili di design, combinando il rigore europeo con l’artigianato tipico locale. Morì a Ginevra nel 1967, ma le sue ceneri furono sparse sul lago Sukhna di Chandigarh.
Charlotte Perriand, la rivoluzione al femminile
“Qui non si ricamano cuscini”. Sembra sia iniziato così, bruscamente, il cammino di Charlotte Perriand a fianco di Le Corbusier e Pierre Jeanneret. Giovane donna in un mondo maschile, la designer e architetto francese inizia a lavorare nello studio di rue de Sevres 35 nel 1927, a soli 24 anni, diventandone presto un perno fondamentale. Nonostante gli scarsi riconoscimenti ufficiali, firmò alcuni delle creazioni di interior design più importanti dello studio.
In 96 anni di carriera rivoluzionò silenziosamente il mondo del design contemporaneo. Affascinata dalla cultura industriale e dai nuovi materiali, lavorò nella convinzione che il design potesse e dovesse migliorare la vita di tutti i giorni. Fu anche una instancabile viaggiatrice, con una passione per il l’oriente ed il Giappone. Dai sui soggiorni prese ispirazione per creare oggetti e mobili dalle forme inaspettate.
I prodotti del trio sullo SHOP Deesup
Sul marketplace di oggetti d’arredo firmati e selezionati puoi trovare le creazioni di design più iconiche, come la celeberrima Chaise longue LC4 o la LC1.
Lasciati ispirare, scopri le nostre sedute di design