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Lampada Arco: tutti i segreti per riconoscere l’originale Castiglioni

Posted on 30 Giugno 202530 Giugno 2025

Un basamento in marmo bianco di Carrara, un lungo stelo telescopico in acciaio lucido, una cupola d’alluminio che piove luce sul tavolo senza un solo foro nel soffitto: dal 1962 la lampada Arco disegnata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni incarna l’eleganza funzionale del design italiano. Proprio per questo è anche una delle lampade più imitate al mondo. Se stai pensando di acquistarne una – nuova o di seconda mano – vale la pena imparare a riconoscere il design autentico e a smascherare le repliche più astute.

INDICE

  1. Storia di un’icona: perché la Arco è diventata un cult
  2. Il mercato delle repliche: come (e perché) nascono i falsi
  3. Proporzioni esatte: le tre misure che non mentono
  4. Materiali autentici: marmo di Carrara, acciaio inox, cupola in alluminio
  5. Dettagli costruttivi che tradiscono un’imitazione
  6. Marcature, etichette e certificati Flos
  7. Comprare una Arco usata: checklist prima di firmare l’assegno
  8. Varianti ufficiali e customizzazioni consentite
  9. Falsi miti e domande ricorrenti (no, non pesa “oltre cento chili”)
  10. Valore di mercato: quanto pagare oggi per un esemplare originale
  11. Dove vendere o acquistare in sicurezza – online e dal vivo
  12. Conclusioni – L’uce d’autore, non d’imitazione

1. Storia di un’icona: perché la Arco è diventata un cult

La lampada nasce da un’esigenza pratica: illuminare il centro del tavolo senza rompere il soffitto. I Castiglioni risolvono il problema spostando il punto d’appoggio a terra, ma bilanciandolo con 65 kg di marmo lucidato a specchio. Da subito la Arco diventa manifesto di un’Italia industriale ottimista, tanto da entrare nella collezione permanente del MoMA di New York nel 1972. Oggi accompagna set cinematografici e loft minimal con la stessa naturalezza con cui, sessant’anni fa, arredava i salotti borghesi.

2. Il mercato delle repliche: come (e perché) nascono i falsi

Con oltre mezzo milione di pezzi venduti, la Arco è una tentazione irresistibile per i produttori di copie. Le repliche spuntano ovunque: e-commerce stranieri, annunci “private sale”, aste troppo convenienti. Il problema non è solo etico; molte imitazioni impiegano materiali scadenti che ne compromettono stabilità e sicurezza elettrica.

3. Proporzioni esatte: le tre misure che non mentono

  • Altezza – raggiunge 240 cm con lo stelo completamente esteso, per garantire eleganza e funzionalità.
  • Sbalzo – ovvero la distanza tra il centro della base e il centro della cupola, misura 215 cm, assicurando un bilanciamento ideale.
  • Diametro della cupola – misura 32 cm, conferendo alla lampada una forma armoniosa e riconoscibile.

Anche una piccola variazione di queste misure tradisce una copia: molte repliche, per risparmiare marmo e acciaio, riducono altezza e sbalzo di 10-15 cm, compromettendo così autenticità e design originale.

4. Materiali autentici: marmo di Carrara, acciaio inox, cupola in alluminio

Il basamento originale è un blocco unico di marmo bianco venato, scavato con foro cilindrico passante che serve da maniglia (ci passano bastone e braccia di due persone per sollevarlo). Il marmo alternativo più comune nei falsi è il Carrara commerciale, troppo bigio, o addirittura resine riempitive. Lo stelo telescopico è acciaio inossidabile AISI 304 lucido a specchio; la versione cromata in acciaio dolce si graffia e ossida, segnale di non originalità. La cupola è in alluminio tornito con forature concentriche perfettamente regolari.

5. Dettagli costruttivi che tradiscono un’imitazione

Osserva il piedino regolabile sotto il blocco marmo: nell’originale è acciaio satinato con filettatura pulita, mai plastica. Controlla la vite zigrinata che blocca lo stelo: deve avere testa grande e incisione netta, non la vite piccola a taglio. Infine, la spazzolatura interna della cupola è radiale; sui falsi è spesso circolare o addirittura liscia al tatto.

6. Marcature, etichette e certificati Flos

Dal 2002 Flos applica un’etichetta olografica con codice seriale sotto la base, vicino al piedino. Gli esemplari precedenti presentano targhetta metallica incisa “FLOS – Made in Italy” sul tubo inferiore o su un dischetto in PVC. I cablaggi a norma CE riportano sempre il marchio Flos stampato. Diffida delle etichette adesive generiche o, peggio, assenti.

7. Comprare una Arco usata: checklist prima di firmare l’assegno

Visita l’oggetto di persona, se possibile. Verifica integrità del marmo (scheggiature sugli spigoli?), uniformità della lucidatura, flessibilità dello stelo nel telescopio. Chiedi foto di targhetta e scatola originale; se mancano le istruzioni, Flos può inviarne copia chiedendo seriale e foto. Per il trasporto smonta la cupola dal braccio e sfilala; la base richiede due persone o un carrello robusto.

8. Varianti ufficiali e customizzazioni consentite

Esistono versioni limitate con basamento in marmo nero Marquinia o in Granito Absolute Black, prodotte da Flos per anniversari o progetti contract. Tutte recano seriale speciale. Non esistono invece Arco con basamento in cemento, in cristallo o in marmo verde: se ne vedi una, è con ogni probabilità un’imitazione.

9. Falsi miti e domande ricorrenti (no, non pesa “oltre cento chili”)

Molti annunciano la Arco come “pesantissima, quasi 100 kg”. In realtà il blocco marmo originale pesa circa 65 kg: sufficiente a reggere lo stelo ma ancora trasportabile da due persone. Altro mito: “le lampade prima del 1980 non avevano targhetta”. Non è vero: avevano un dischetto in PVC stampato, spesso caduto ma ancora riconoscibile dal residuo collante.

10. Valore di mercato: quanto pagare oggi per un esemplare originale

Sul mercato del modernariato una Arco in buono stato, con base pulita e cablaggio aggiornato, si muove tra i 1200 e i 1700€. Le riedizioni nuove superano i 2200€, mentre le serie speciali in marmo nero salgono oltre i 3000€. Un prezzo troppo basso (500-600€) è campanello d’allarme: le materie prime da sole ne valgono di più.

11. Dove vendere o acquistare in sicurezza – online e dal vivo

Piattaforme specializzate in design certificato – come Deesup, ad esempio – offrono verifica fotografica e pagamento escrow, riducendo rischi per venditore e acquirente. In alternativa, gallerie di modernariato e case d’asta organizzano vendite periodiche con catalogo peritale. Evita gli e-commerce che spediscono dalla Cina o i social marketplace privi di recensioni.

12. Conclusioni – Luce d’autore, non d’imitazione

Riconoscere una lampada Arco originale non richiede un occhio da restauratore, ma attenzione pratica: misure, materiali, dettagli di montaggio e marcature raccontano più di mille brochure. Con queste linee guida potrai affrontare l’acquisto – o la vendita – di un pezzo simbolo del design italiano con la certezza di portare a casa la vera luce dei fratelli Castiglioni, non una sua pallida imitazione. Buona caccia all’originale!

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