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Design anni ’80: quando il post-moderno mise una discoteca in salotto

Posted on 1 Luglio 20251 Luglio 2025

Videoclip in rotazione continua, computer che entrano in casa, skateboard parcheggiati accanto al divano. Nel nuovo decennio le regole del buon gusto saltano: nascono mobili zebra, lampade a forma di pappagallo, grafiche a zig-zag che osano più di quanto avessero mai osato i Sessanta e i Settanta. L’arte Memphis di Ettore Sottsass ridefinisce l’arredamento anni ’80, mescolando ironia pop e sentimenti high-tech. Oggi quell’estetica, fra fluo e geometrie radicali, torna a ispirare chi vuole spazi liberi, divertenti, sorprendentemente raffinati.

INDICE

  1. Il decennio fluo: nuove regole per il design
  2. Memphis Design: la rivoluzione di Sottsass
  3. Materiali e colori: plastiche, tinte forti e pattern optical
  4. Mobili icona: credenze, divani e librerie Totem
  5. Lampade anni ’80: Tahiti, neon e vetri acid house
  6. Sedie e poltrone: comfort pop e trasformabilità
  7. Oggetti cult: vasi, orologi Raster e telefoni fluo
  8. Architettura e interni: post-modernismo e superfici hi-tech
  9. Arredare oggi in stile anni ’80 senza eccessi
  10. Dove scovare pezzi originali
  11. Restauro e manutenzione dei materiali anni ’80
  12. Il sorriso post-moderno: attualità e ironia

1. Il decennio fluo: nuove regole per il design

Con la caduta delle utopie radicali nasce un consumo ironico dell’oggetto: il motto è “fun first”. I primi personal computer Apple mostrano scocche color burro; MTV, nato nel 1981, diffonde grafiche neon che diventano moodboard per ogni interior designer. Il design degli anni ’80 abbandona la severità modernista e abbraccia un’estetica gioiosa, fatta di citazioni, pattern contrastati e sperimentazioni materiche.

2. Memphis Design: la rivoluzione di Sottsass

Nella notte di Capodanno 1980, a Milano, Sottsass e una dozzina di giovani creativi fondano Memphis. L’obiettivo? Dissacrare il “bel” design. Nascono librerie che somigliano a cartoon (Carlton, 1981), tavolini Shamshir in laminato zebrato, vasi Beverly con cerchi rossi da flipper. Il movimento diventa subito sinonimo di stile Memphis: pattern Bacterio, colori pastello sparati, forme che combinano cerchio, triangolo e quadrato in equilibri quasi surreali. L’arte Memphis di Ettore Sottsass ridefinisce l’arredamento anni ’80, mescolando ironia pop e sentimenti high-tech. Questa estetica, ideata da uno dei più influenti designer italiani, ancora oggi ispira chi cerca spazi liberi, divertenti e sorprendenti.

3. Materiali e colori: plastiche, tinte forti e pattern optical

Negli anni ’80, materiali come Formica e Abet Print rivestono le superfici con pattern antigraffio: micro-puntini, righe diagonali, motivi a onde. L’ABS porta una nuova carica cromatica, con tinte quasi fosforescenti – turchese piscina, fucsia Big Babol, giallo evidenziatore. La grafica, erede diretta della pop art, invade ante di credenze e testiere con disegni optical incisi al laser su lamiera smaltata, trasformando l’arredo in una tela urbana.

4. Mobili icona: credenze, divani e librerie Totem

La libreria Carlton riassume il concetto di “oggetti simbolo anni ’80”: più scultura che mobile contenitore, incastra ripiani obliqui e colonne a colori contrastanti. Il divano “Palm Springs” di Massimo Iosa Ghini propone moduli ondulati che si incastrano come tessere Tetris, mentre le librerie Totem di Michele De Lucchi alternano vani a giorno e cubi chiusi in un gioco di pieni e vuoti che sembra child’s play, ma è rigorosissimo in proporzioni.

5. Lampade anni ’80: Tahiti, neon e vetri acid house

Sulla scrivania, accanto a floppy disk e walkman, svetta la Tahiti: lampada da tavolo firmata Ettore Sottsass, pappagallo da tavolo con corpo a righe e becco fluorescente. Richard Sapper reinterpreta la sua Tizio in formato ridotto – 35 cm appena – pensata per comodini minimal in tonalità fluo. Nei loft di Manhattan, le sculture luminose di Dan Flavin, fatte di neon piegati a mano, disegnano linee fucsia tra mattoni grezzi e cemento a vista. Intanto, i lampadari “Sputnik revival” tornano in scena, questa volta in versione total black cromato, perfetti per interni dal gusto post-industriale.

6. Sedie e poltrone: comfort pop e trasformabilità

Michele De Lucchi firma la sedia First con uno schienale a “zed” multicolore che sembra disegnato da un pennarello su carta millimetrata. Alessandro Mendini riscrive il rococò con la sua celebre poltrona Proust, rivestita in tessuto pixelato che mescola arte e arredo. Le poltrone anni ’80 diventano trasformabili: la “Wink” di Toshiyuki Kita si piega come un origami, trasformando lo schienale in poggiatesta reclinabile e i braccioli in ali per il relax, anticipando il concetto di arredo ibrido e flessibile. Il verbo è trasformabilità, espresso con leggerezza plastica e ironia.

7. Oggetti cult: vasi, orologi Raster e telefoni fluo

Il vaso Casablanca mescola bianco optical e pattern a triangoli geometrici; l’orologio Raster di Nathalie Du Pasquier scandisce il tempo con blocchi colore post-pop; i telefoni Swatch con gusci intercambiabili portano la moda direttamente sulla scrivania. Gli oggetti di design anni ’80 sembrano giocattoli per adulti: funzionali, sì, ma soprattutto pensati per sorprendere, divertire, strappare un sorriso.

8. Architettura e interni: post-modernismo e superfici hi-tech

Ettore Sottsass firma la torre di via Washington a Milano, un mix audace di colori saturi e forme archetipiche; il Centre Pompidou di Rogers e Piano rivoluziona l’idea di museo portando l’hi-tech in pieno centro città. Intanto, negli interni, colonne rivestite di specchi fumé e boiserie laminate lucide trasformano case e uffici in piccoli set teatrali. La casa anni ’80 è un palcoscenico pop, fatto di pattern scenografici e luci soffuse da discoteca soft-touch.

9. Arredare oggi in stile anni ’80 senza eccessi

Scegli un mobile statement – un tavolo laminato zebrato o una poltrona Wink color ciliegia – su fondo neutro: pareti grigio luce o parquet chiaro. Inserisci una lampada Tahiti sulla credenza, un tappeto geometrico in due colori e un poster Memphis incorniciato. Il trucco è limitare palette a tre tinte forti, lasciando che le forme parlino da sole.

10. Dove scovare pezzi originali

Mercatini vintage e aste internazionali propongono credenze laminate originali, lampade Sottsass, sedie De Lucchi. Chi preferisce un percorso già curato può visitare la pagina dedicata al “Design Anni 80” su Deesup: mobili, lampade e accessori sono fotografati in macro, descritti in schede tecniche e garantiti come autentici, pronti a colorare qualsiasi living.

11. Restauro e manutenzione dei materiali anni ’80

Basta un detergente neutro su panno microfibra per laminati; lacche poliuretaniche lucide si ravvivano con polish delicato; l’ABS richiede prodotti anti-UV per evitare ingiallimenti. Evita solventi forti che opacizzano pattern serigrafati tipici dello stile Memphis.

12. Il sorriso post-moderno: attualità e ironia

Il design anni ’80 abbraccia la libertà formale, osa con colori shock e trasforma ogni oggetto in dichiarazione di stile. Portare oggi un tavolo Carlton, una lampada Tahiti o un vaso Casablanca significa accogliere l’ironia colta del Memphis Design e ricordare che, nell’arredo come nella vita, un tocco di audacia pop può essere la miglior cura contro la monotonia.

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