Q&A con FABBRICANOVE – Studio di architettura fondato nel 2009 a Firenze da Enzo Fontana, Giovanni Bartolozzi e Lorenzo Matteoli con l’obiettivo di indagare linguaggi e nuove sostanze del progetto contemporaneo.
Giovanni ed Enzo, raccontateci di voi e del vostro percorso professionale come architetti.
Abbiamo maturato percorsi di studio e professionali autonomi e ci siamo incontrati nel 2008 per una collaborazione ad un concorso di progettazione. Nel 2009 abbiamo fondato a Firenze lo studio Fabbricanove e nello stesso anno abbiamo vinto un importante concorso per la riqualificazione del Forte San Pietro di Livorno. La nostra collaborazione ha portato diverse realizzazioni tra cui il nuovo auditorium della BCC di San Cataldo in Sicilia, la riqualificazione del complesso monumentale di Santa Chiara a Sansepolcro, la villa di Forte dei Marmi e altri lavori pubblici e privati; oltre ovviamente al più recente Milano Luiss Hub.
Crediamo profondamente in un’idea integrata di architettura che tenga insieme aspetti teorici, professionali e di ricerca e perseguiamo questo obiettivo attraverso l’attività di Fabbricanove.
Luiss Hub è uno dei recenti lavori di Fabbricanove, raccontateci come è nato il progetto e quale approccio architettonico è stato adottato per la sua esecuzione.
Il progetto del Milano Luiss Hub è nato da un’interessante occasione di riuso voluta dal Comune di Milano attraverso un bando pubblico in prossimità di un grande vuoto urbano nella zona di Garibaldi, un’eccezione considerata la densità e la saturazione urbana che caratterizza l’area.
L’approccio che abbiamo adottato è stato quello di lavorare sul contrasto tra la preesistente struttura una ex autorimessa e gli ampliamenti, che abbiamo identificato con volumi ben definiti, caratterizzati da superfici vetrate e finiture di colore grigio scuro per evidenziarle rispetto al bianco nella preesistente. Il Volume dello Startup al primo piano e quello della Teca al piano rialzato, sono infatti concepiti come addizioni in dialettica con la spazialità della preesistenza.
Come immaginavate la vita nell’Hub in fase di progettazione?
Abbiamo da subito immaginato uno spazio capace di attivare continue e vitali interferenze tra le attività che si svolgono al suo interno. Interferenze visive e funzionali che si sono tradotte nella spazialità della galleria, segnata dalle lunghe gradinate di accesso alla teca, dalla doppia altezza e dall’affaccio diretto di tutti gli ambienti che vi gravitano.
Deesup è una delle startup attualmente ospitate presso lo spazio di co-working, conoscevate Deesup.com?
Non conoscevamo Deesup. Bellissima idea che peraltro ci coinvolge e che potremmo suggerire ai nostri clienti.
Credete che il riuso del design possa valorizzare anche spazi condivisi dedicati ad uso professionale?
Ne siamo convinti anche perché buona parte del Design nasce da concetti di condivisione e multifunzionalità.
Grazie Giovanni ed Enzo, al prossimo appuntamento!