Ironia, gioco, semplicità, visione, ma anche dialogo costante con l’utente, perché gli oggetti devono fare compagnia: sono questi i principi ispiratori dell’opera di Achille Castiglioni, uno dei padri fondatori del design italiano, che la Triennale di Milano celebra a cento anni dalla sua nascita.
L’esposizione è aperta fino al 20 gennaio, mentre sullo SHOP di Deesup potete trovare una selezione di pezzi iconici.
La mostra, A Castiglioni, curata da Patricia Urquiola in collaborazione con Federica Sala, analizza l’opera del maestro in maniera trasversale, dal design all’architettura agli allestimenti dando risalto anche alla collaborazione di Achille con i due fratelli, Livio e Pier Giacomo, figure fondamentali per la nascita di diverse icone di design firmate Castiglioni. 1500 metri quadri divisi in 20 aree tematiche, dove è impossibile non sorprendersi e divertirsi. La grandezza di Castiglioni – diventata poi una filosofia ispiratrice per i designer di oggi – sta proprio nella capacità di attingere dal quotidiano per trasformarlo in altro, trattando con ironia il rapporto tra forma e funzione.
Quotidiano
Partiamo dalla sedia Sella, perché il visionario maestro già immaginava un futuro in cui avremmo avuto telefoni ovunque: ecco allora una “comoda” seduta disegnata per Zanotta in collaborazione con il fratello Pier Giacomo, per disincentivare le persone a rimanere a lungo attaccati alla cornetta, con risparmio di soldi e forse anche miglioramento dei rapporti umani. Spostando a destra il sedile, con un gioco di luci ed ombre, la cornetta si alza e simula una telefonata. Il colore rosa si immagina sia un omaggio alla maglia del giro d’Italia.
Ironia
Rimanendo in tema sedute, ecco lo sgabello Mezzadro, anche questo progettato in collaborazione con il fratello Pier Giacomo, che è la sella di un trattore trasformata in un’ironica e giocosa seduta. Quando ti siedi la struttura inizia a vibrare, simulando il movimento di una macchina agricola sulla strada sterrata. È poi possibile ammirare la sedia Babela (prima sedia impilabile, che ricorda la torre di Babele), una confortevole poltroncina realizzata per la Camera di Commercio di Milano. Infine, l’iconico sgabello a tre gambe Allunaggio – ideale per esterni nato anch’esso dalla collaborazione con Pier Giacomo Castiglioni.
Sorpresa
A metà della mostra si entra in una sala buia dove a sorpresa si viene accolti da una “torta speciale”: 100 lampade Parentesi – a simboleggiare le cento candeline del maestro – che si illuminano al passaggio dei visitatori, emettendo suoni particolari (fischi, vetri che si rompono, clacson, voci).
Icone e documenti
Non mancano poi i pezzi più famosi firmati Castiglioni, come il celeberrimo Arco in varie versioni e le lampade di Flos. Variegato anche il materiale documentale, con progetti, foto, disegni preparatori e pezzi inediti, come una poltrona di Zanotta che Pedro Almodòvar ha nella sua camera da letto.
Sulla nostra pagina INSTAGRAM potete vedere altre fotografie della mostra, mentre sul nostro SHOP potete trovare alcuni dei pezzi più iconici del Maestro, rigorosamente second-hand.
Il nostro SHOP
Il già citato Arco di Flos, la prima lampada ad arco della storia del design, trasportabile e circumnavigabile, in cui nessun elemento è semplicemente decorativo.
Il tavolino Supermate di De Padova, una sintesi di leggerezza, gioco e praticità, che si presta a diventare tavolino, vassoio o poggiapiedi.
Le lampade Scintilla di FontanaArte che hanno rivoluzionato il mondo dell’illuminazione, mettendo insieme il segno essenziale e versatile di una lampada decorativa e una capacità illuminante paragonabile a un sistema tecnico.
La lampada Brera di Flos, che richiama la Pala dei Montefeltro di Piero della Francesca della Pinacoteca di Brera.
Il tavolo Leonardo di Zanotta, rielaborazione industriale del classico tavolo a cavalletti d’artista.
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