Biomateriali, stupore, multiculturalità: il futuro del design sarà guidato da queste tre macro tendenze globali.
Se ne è parlato a Milano, in occasione di Next Design Perspectives, evento ideato da Altagamma e realizzato in partnership con Fiera Milano e ICE presso la Triennale di Milano. Cuore dell’evento, la ricerca presentata da WSGN sui trend emergenti in ambito di design, lusso e moda. Una fotografia che mette a fuoco non solo l’evoluzione dell’estetica, ma anche un profondo mutamento del tessuto sociale e culturale a livello globale.
Cosa ci riserva allora il futuro del design e della società?
1 Biomateriali
I prodotti non saranno più fabbricati, ma coltivati. Organismi come alghe, funghi, batteri sono il nuovo petrolio, la base da cui progettare in laboratorio materiali inediti.
Il design “vivo” sta conoscendo una rapida crescita soprattutto nel campo della moda e dell’edilizia (un esempio italiano è Mogu). Le startup che meno di una decina di anni fa venivano considerate visionarie, oggi collaborano con l’industria. La biotecnologia entra nello studio di progettazione.
Resta da superare lo scoglio della sostenibilità economica, mentre è vitale preparare il consumatore a queste novità per evitare che il design biotech spaventi. La prossima Triennale di Milano (2019) – Broken Nature – sarà dedicata proprio a questo tema.
2 Stupore
È così che abbiamo sempre fatto. Bene, allora dimentichiamocelo. Il domani è stupore. È qualcosa di inedito. Osa, provoca, rischia di sbagliare ma avendo avuto la capacità di uscire dalla zona di confort. Del resto, in tempi di estrema incertezza, la strategia migliore potrebbe essere proprio quella di uscire dagli schemi convenzionali.
In questo quadro rientrano anche le cosiddette “collaborazioni inedite“: il designer innovativo non potrà più limitarsi ad interloquire con l’architetto, il grafico o l’industriale, ma dovrà aprirsi a professionalità anche molto distanti – ricercatore, agricoltore, psicologo – dal proprio mondo. Perché i problemi sono sempre più complessi e le soluzioni possono venire solo dal confronto con chi non ha mai parlato con noi.
3 Multiculturalità
Non è una questione di politicamente corretto. È demografia: nei prossimi 20-30 anni l’identità “occidentale”, che fino ad oggi ha guidato le scelte di mercato, sarà minoranza. La società è destinata ad essere sempre più multiculturale, multirazziale e multi-religiosa. Nuovi consumatori si stanno affacciando con forza sul mercato e chiedono prodotti che li rappresentino.
Cosa dobbiamo proporre a questo nuovo pubblico?
Prodotti “facili”, inclusivi, che offrano la possibilità di mostrare la propria personalità. Che sappiano emozionare, che offrano un’esperienza sensoriale (soprattutto tattile), che stupiscano, che cambino a seconda del nostro umore, che siano ecologicamente sostenibili. Il consumatore di domani (ma anche quello di oggi) pretende l’esperienza oltre che il possesso.
Andare oltre il possesso, favorendo la sostenibilità, è anche la filosofia che ci guida in Deesup, il primo marketplace italiano del design firmato second-hand.
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