Quando si parla di design italiano, si pensa spesso a grandi città come Milano o Torino, poli fieristici e culturali che hanno fatto da culla a intere generazioni di designer. Ma la storia di Arper dimostra che un progetto globale può nascere anche in un piccolo paese del Veneto, Monastier di Treviso, e crescere fino a diventare un punto di riferimento internazionale. Oggi Arper è sinonimo di leggerezza, eleganza e responsabilità ambientale: un marchio che non produce semplicemente sedie e tavoli, ma costruisce un modo di vivere lo spazio basato sull’armonia e sull’essenzialità.
INDICE
- Le radici venete: nascita di Arper a Monastier
- La famiglia Feltrin e la visione dietro al progetto
- Dalle prime produzioni in pelle all’apertura al design contemporaneo
- Il ruolo delle sedute e la centralità del comfort
- Catifa: la collezione simbolo di un nuovo millennio
- Leaf: la poesia della natura in una sedia
- Kinesit: l’ergonomia al servizio del lavoro globale
- Juno e l’evoluzione delle plastiche sostenibili
- Nuur e la filosofia dei tavoli Arper
- Una crescita internazionale guidata da valori condivisi
- Sostenibilità, ricerca e responsabilità sociale
- Conclusioni – Perché scegliere Arper significa vivere il design con consapevolezza
1. Le radici venete: nascita di Arper a Monastier
Arper nasce ufficialmente nel 1989 a Monastier, un piccolo centro della provincia di Treviso. Non è un luogo qualsiasi: la zona, nel cuore della pianura veneta, vanta una lunga tradizione manifatturiera, con laboratori e aziende artigiane che nel dopoguerra hanno saputo trasformare abilità locali in eccellenze produttive. In questo contesto fatto di know-how diffuso e spirito imprenditoriale, prende vita il progetto Arper. La scelta del nome stesso richiama le origini, unendo in modo evocativo i concetti di “arte” e “pelle”, materiali e sensibilità che segneranno i primi passi dell’azienda.
2. La famiglia Feltrin e la visione dietro al progetto
I fondatori di Arper sono i fratelli Claudio, Mauro e Rino Feltrin, eredi di un’esperienza familiare legata alla lavorazione della pelle. Cresciuti tra officine e materiali, decidono di dare forma a un’impresa che non si limiti alla produzione artigianale, ma che sappia interpretare il linguaggio del design contemporaneo. La loro idea è chiara: creare arredi che uniscano qualità industriale e sensibilità estetica, mantenendo però il legame con la tradizione e la concretezza del Veneto. Questo approccio si rivela vincente: Arper diventa in breve tempo un marchio capace di farsi notare nei mercati più esigenti, portando un modello imprenditoriale familiare verso un respiro internazionale.
3. Dalle prime produzioni in pelle all’apertura al design contemporaneo
Nei primi anni, Arper concentra la propria attività sulla produzione di sedute rivestite in pelle, un settore in cui la competenza della famiglia Feltrin rappresenta un vantaggio competitivo. Ma la vera svolta arriva quando l’azienda decide di collaborare con studi di design esterni, abbandonando progressivamente l’immagine di produttore artigianale per diventare editore di progetti. È un passaggio culturale importante: Arper si apre a contaminazioni e linguaggi diversi, iniziando a costruire un catalogo coerente che risponde ai bisogni di spazi domestici e collettivi. In questo periodo emergono le prime collezioni destinate a fare scuola, segnando l’inizio della crescita internazionale.
4. Il ruolo delle sedute e la centralità del comfort
Per Arper la sedia è più di un oggetto funzionale: è un archetipo del vivere, il punto in cui corpo e spazio si incontrano. Non è un caso che gran parte delle collezioni più celebri siano sedute, progettate per interpretare le esigenze della vita contemporanea. Il comfort non viene mai disgiunto dall’estetica: linee leggere, curvature ergonomiche e materiali innovativi convivono in una sintesi che diventa subito riconoscibile. In questo modo, Arper ha saputo parlare sia al mondo domestico che a quello contract, conquistando architetti, interior designer e aziende alla ricerca di soluzioni versatili e raffinate.
5. Catifa: la collezione simbolo di un nuovo millennio
Tra i progetti più emblematici c’è senza dubbio Catifa, nata nel 2001 dal trio di designer catalani Lievore Altherr Molina. Catifa ha rappresentato una rivoluzione per Arper e per il mercato: una seduta dalle linee fluide, disponibile in infinite varianti di basi, rivestimenti e colori, capace di adattarsi a contesti diversi, dal living domestico alle sale conferenze, dagli aeroporti alle scuole. La sua forza risiede nella semplicità, nella possibilità di personalizzazione e nella capacità di unire comfort e leggerezza. Catifa non è solo una collezione, è un sistema che ha contribuito a portare Arper nelle case e negli uffici di tutto il mondo, trasformandola in un brand internazionale.
6. Leaf: la poesia della natura in una sedia
Un altro capitolo importante è Leaf, disegnata anch’essa da Lievore Altherr Molina. Qui il design si ispira direttamente alla natura, con uno schienale che ricorda il reticolo delle foglie. Realizzata in acciaio verniciato, Leaf è diventata un’icona grazie al suo equilibrio tra leggerezza visiva e solidità costruttiva. La sua bellezza scultorea la rende perfetta sia per interni contemporanei che per spazi all’aperto. Leaf è un esempio di come Arper riesca a tradurre suggestioni naturali in forme essenziali, dimostrando che la sostenibilità può anche essere una questione di linguaggio estetico e non solo di materiali.
7. Kinesit: l’ergonomia al servizio del lavoro globale
Con Kinesit, presentata nel 2014, Arper affronta una sfida complessa: progettare una sedia da ufficio che rispetti tutti i requisiti ergonomici internazionali senza rinunciare alla leggerezza formale. Il risultato è una seduta innovativa, dove i meccanismi di regolazione sono nascosti all’interno dello schienale sottile, garantendo pulizia visiva e massima funzionalità. Kinesit è stata accolta con entusiasmo dal mondo del lavoro contemporaneo, fatto di uffici aperti, coworking e spazi flessibili. Rappresenta bene l’evoluzione dell’azienda: un brand che sa adattarsi alle nuove esigenze senza perdere coerenza stilistica.
8. Juno e l’evoluzione delle plastiche sostenibili
La collezione Juno, disegnata da James Irvine, è un esempio di come Arper sappia reinterpretare la sedia in plastica con intelligenza e raffinatezza. Impilabile, versatile, adatta a interni ed esterni, Juno è stata prodotta anche in versioni con materiali riciclati, segnando un passo importante verso la sostenibilità. Questa attenzione all’ambiente non è un tema accessorio, ma un pilastro della filosofia aziendale. La ricerca su Juno ha mostrato che anche un oggetto comune può essere ripensato in chiave innovativa, riducendo l’impatto ambientale senza sacrificare estetica e funzionalità.
9. Nuur e la filosofia dei tavoli Arper
Nuur, progettato da Simon Pengelly, è il manifesto dell’approccio Arper al tema dei tavoli. Linee essenziali, leggerezza strutturale e capacità di adattarsi a spazi diversi ne hanno fatto un prodotto molto apprezzato. Non a caso ha ricevuto il Compasso d’Oro, il più prestigioso riconoscimento italiano nel campo del design. Con Nuur e con altre collezioni, Arper ha dimostrato che la sua idea di design non riguarda solo le sedute, ma abbraccia l’intero panorama dell’arredamento, offrendo soluzioni coerenti e versatili.
10. Una crescita internazionale guidata da valori condivisi
Dagli anni Duemila Arper ha consolidato la propria presenza internazionale con showroom e partnership in tutto il mondo. Il segreto di questa espansione non è stato soltanto la qualità dei prodotti, ma anche la chiarezza dei valori comunicati: sostenibilità, leggerezza, funzionalità e apertura culturale. Le collezioni Arper arredano aeroporti, università, uffici multinazionali, hotel e spazi domestici, dimostrando la capacità dell’azienda di dialogare con pubblici diversi senza perdere identità.
11. Sostenibilità, ricerca e responsabilità sociale
Oggi Arper è riconosciuta come una delle aziende più attente al tema della sostenibilità. L’approccio “Life Cycle Assessment” viene applicato a ogni prodotto, valutandone l’impatto ambientale dalla produzione allo smaltimento. L’azienda investe in materiali riciclabili, processi produttivi a basso consumo energetico e packaging ridotto. Ma la responsabilità non riguarda solo l’ambiente: Arper promuove anche iniziative sociali e culturali, confermando la volontà di essere un’impresa che contribuisce positivamente alla comunità globale.
12. Conclusioni – Perché scegliere Arper significa vivere il design con consapevolezza
Arper non è solo un marchio di arredamento: è un progetto culturale nato in un piccolo paese veneto e diventato protagonista della scena internazionale. Dalla visione della famiglia Feltrin alle collezioni premiate come Catifa, Leaf, Kinesit, Juno e Nuur, ogni prodotto porta con sé un’idea precisa: creare spazi accoglienti, funzionali e sostenibili. Scegliere Arper significa investire in oggetti che durano nel tempo, che migliorano la qualità della vita e che rispettano l’ambiente. Per chi desidera avvicinarsi a questo mondo con intelligenza, Deesup propone una selezione curata di arredi Arper autentici, pronti a vivere una nuova vita. Un modo concreto per arredare con stile, responsabilità e amore per il design italiano.
Fonte immagine: Living Corriere – https://living.corriere.it/