Qual è il legame fra sostenibilità e design? Lo abbiamo chiesto a Catinca Tilea che cinque anni fa ha aperto a Rotterdam il suo studio multidisciplinare di arte e design.
Come ti piace iniziare la tua giornata?
Mi sveglio sempre molto presto e prima di iniziare la giornata lavorativa mi piace prendermi un’ora per leggere e bere un caffè. Questo tempo che dedico alla lettura oltre ad essere un piacere, mi permette di tenermi aggiornata su cosa sta accadendo nel mondo e in particolare mi aiuta a scoprire i nuovi trend del mio settore. Il mio studio è come una seconda casa, ma quando posso mi piace spostarmi e scoprire posti nuovi, appena torno cerco di ritrovare la tranquillità per elaborare le mie idee e i miei progetti.
Come descriveresti il tuo stile e da cosa trai ispirazione?
Negli ultimi anni sono stata molto influenzata da Zero Group e dalle opere di Saburo Murakami. Apprezzo molto la semplicità e la filosofia di Zero Group il loro approccio nei confronti dell’arte, la necessità di abbellire il mondo partendo appunto da zero e lavorando in una sorta di “Zero-Zone”, ossia di spazio mentale vuoto ed incontaminato, grazie al quale l’artista può sentirsi libero di dare sfogo alla propria creatività. Mi piace l’idea di riprodurre questo concetto nei miei lavori e credo che l’arte e il design abbiamo il potenziale di ridurre i conflitti e la frustrazione, verso una società più appagata e serena.
Un tuo ultimo progetto su cui hai lavorato?
Uno dei miei progetti più recenti è – #1minuteLamp – si tratta di un’installazione interattiva, interamente realizzata con materiali riciclati, combinando la luce e la tecnologia in maniera interattiva per poter mostrare come la creatività possa influenzare i comportamenti sociali. Questo progetto non è stato sviluppato con il pubblico ma è stato ideato per poter essere reinventato continuamente dagli altri.
Sappiamo che l’anno scorso hai esposto durante il Fuorisalone a Milano, che tipo di approccio hai notato nei confronti del design?
La Design Week a Milano è un appuntamento sensazionale a cui cerco di non mancare mai, ho avuto modo di scoprire nuovi progetti commerciali, altri più sperimentali con delle idee più incentrate sulla sostenibilità. Sicuramente il Fuorisalone offre una prospettiva più innovativa a livello di materiali, estetica e elementi sostenibili.
Che tipo di legame vedi fra la sostenibilità e il design?
Credo che in questo periodo la cultura in generale – e non solo il design – stia abbracciando il concetto di sostenibilità. Il design e l’arte hanno il potere di influenzare le persone e negli ultimi anni sono cresciute le collaborazioni con altri settori, questo è dovuto a nuovi approcci nei confronti dei problemi e quindi delle soluzioni. Quando si parla di economia circolare credo ci siano i presupposti tecnologici e le risorse adatte per attuare un sistema di questo tipo, ad esempio, la vostra piattaforma Deesup è un esempio di come le economie del second-hand siano in grado di promuovere il riuso, valorizzando il design.
Raccontaci dei tuoi progetti futuri!
Al momento mi sto preparando per il lancio della mostra ‘IKEA Hacked. Our Products. Your Ideas’. La mostra aprirà il 28 di Aprile al Museo dell’Ikea in Svezia, e sarà un piacere farne parte!