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Kartell: come la plastica è diventata simbolo di stile e funzionalità in casa

Posted on 18 Settembre 202518 Settembre 2025

Ci sono marchi che entrano in casa senza bussare, semplicemente perché hanno disegnato il nostro modo di abitare. Kartell ha fatto esattamente questo: ha dato alla plastica una dignità nuova – trasparente, colorata, colta – trasformando un materiale comune in una famiglia di oggetti che si usano davvero e invecchiano bene. In salotto come in cucina, in studio come all’aperto, i suoi pezzi funzionano perché nascono da una miscela efficace: tecnica precisa, ironia gentile, attenzione ai gesti quotidiani.

INDICE

  1. Un’azienda italiana con una visione internazionale
  2. Materiali e tecnologie: cosa c’è dentro un oggetto Kartell
  3. Sedute che hanno fatto scuola: trasparenze, silhouette e comfort
  4. Lampade e lampadari: dalla Bourgie alla tessitura “a rete” di Kabuki
  5. Tavolini, contenitori e piccole architetture domestiche
  6. Librerie flessibili e accessori intelligenti: Bookworm, orologi e portaombrelli
  7. Divani e imbottiti: quando la leggerezza diventa morbida
  8. Firme e collaborazioni: perché i prodotti “parlano” lingue diverse
  9. Arredare con Kartell: idee per living, cucina, zona notte e outdoor
  10. Guida alla pulizia e alla durata dei prodotti Kartell
  11. Kartell tra nuovo, fine serie e usato certificato
  12. Conclusioni – la leggerezza che dura nel tempo

1. Un’azienda italiana con una visione internazionale

Kartell nasce alla fine degli anni Quaranta nell’area milanese come impresa che crede nella modernità quotidiana. L’idea è semplice e rivoluzionaria insieme: portare nelle case oggetti in materiale plastico ben progettati, fabbricati con stampi industriali di precisione, capaci di costare il giusto e durare nel tempo. Il quartier generale è a sud di Milano, nel distretto dove manifattura e cultura del design hanno imparato a parlare la stessa lingua. La filiera è orgogliosamente italiana – progettazione, ricerca, produzione – ma la platea è globale. Il risultato? Un’azienda riconoscibile in tutto il mondo che continua a sperimentare senza tradire la propria identità.

2. Materiali e tecnologie: cosa c’è dentro un oggetto Kartell

Per capire perché una sedia trasparente non ingiallisce in pochi mesi o un cassetto scorre bene dopo anni, bisogna entrare in fabbrica con la mente. Qui si lavora con policarbonato di alta qualità per gli elementi trasparenti, PMMA quando serve una trasparenza “cristallina” e ABS o tecnopolimeri rinforzati per le parti strutturali. Le superfici possono essere lucide o satinate, tinta piena o trasparenti, con colorazioni in massa che resistono all’uso. Negli ultimi anni la ricerca ha spinto su polimeri riciclati e bio-based per alcune famiglie, mantenendo standard di resistenza e finitura.

La magia nasce nello stampaggio a iniezione: un oggetto complesso può uscire da uno stampo in un solo getto, già finito nelle proporzioni e nei dettagli. Quando invece serve scultura luminosa, ecco texture ottenute in stampo – reticoli, nervature, rilievi – che catturano la luce senza appesantire il disegno. È così che una lampada sembra ricamata e una sedia “solida” resta visivamente leggera.

3. Sedute che hanno fatto scuola: trasparenze, silhouette e comfort

Il catalogo delle sedie è un piccolo atlante di idee. Le prime trasparenti integrali hanno cambiato lo sguardo sui materiali: la stanza si apre, le quinte arretrano, il tavolo respira. È il caso della sedia in policarbonato con silhouette classica re-immaginata in chiave contemporanea – la riconosci subito perché è quasi “fantasma”: comodissima, sta bene con il legno quanto con il metallo.
Accanto a lei, una famiglia di sedute con schienale sagomato che rilegge tre archetipi moderni in un’unica linea fluida: perfetta attorno al tavolo, esiste anche in versione sgabello per l’isola della cucina. Se preferisci un profilo più tecnico, c’è la sedia di ispirazione Windsor reinterpretata in materiale plastico evoluto – classica nell’idea, attuale nelle proporzioni.
E poi c’è Piuma, che porta il nome del suo carattere: spessore ridottissimo, peso sorprendente, robustezza da esterno. Nasce da un tecnopolimero alleggerito con fibre che consente pareti sottili e una flessibilità controllata. È una lezione di ingegneria stampata: quando la tecnica lavora bene, l’eleganza arriva da sola.

4. Lampade e lampadari: dalla Bourgie alla tessitura “a rete” di Kabuki

Se c’è un oggetto che racconta bene l’idea di “lusso accessibile”, è Bourgie: base barocca a più piani e cappello plissettato, tutta in materiale plastico con finitura trasparente o metallizzata. Accesa, disegna un chiaroscuro caldo; spenta, è una piccola scultura domestica. Perfetta su una consolle in ingresso o come abat-jour importante. La Take è la sorella minore – stessa cultura del gesto, più compatta, ideale per comodini e nicchie. E poi Kabuki, il lampadario/terra con texture a rete ottenuta direttamente in stampo: sembra un pizzo, in realtà è un reticolo tecnico che diffonde la luce in modo uniforme. In una sala da pranzo su tavolo in legno o in un open space contemporaneo, crea quell’effetto “aria luminosa” che fa la differenza. Nel mondo delle luci portatili, una piccola nota di merito alla Battery: ricaricabile, con prisma che moltiplica riflessi, funziona benissimo su tavoli all’aperto e come luce di cortesia.

5. Tavolini, contenitori e piccole architetture domestiche

Qui Kartell dà il meglio nella scala dell’oggetto “amico”. I Componibili di Anna Castelli Ferrieri sono una storia italiana: cilindri sovrapponibili con sportellini scorrevoli che si infilano dappertutto – dal bagno alla camera da letto – e risolvono in bellezza il tema del contenere. Oggi esistono in molte finiture, anche in materiali di nuova generazione, senza tradire il disegno originale.
Tra i tavolini, TipTop è il jolly: base centrale trasparente e piano tondo in vari colori. Accanto a un divano, in coppia come comodini, o a fianco di una poltrona, porta leggerezza senza perdere praticità.
Il sistema Mobil su ruote – cassetti trasparenti o opachi, struttura leggera – è un classico per studio, bagno e cucina: scorrevole, modulare, sorprendentemente robusto. Anche l’Only Me (specchio con cornice sottile) e i vassoi Trays raccontano la stessa idea: geometria pulita, superfici oneste, uso quotidiano.

6. Librerie flessibili e accessori intelligenti: Bookworm, orologi e portaombrelli

La libreria Bookworm di Ron Arad ha portato il concetto di flessibilità in parete: una fascia continua che puoi curvare per costruire mensole a piacere. L’effetto è grafico e dinamico, ma soprattutto utile – i fermalibri quasi non servono. È perfetta in living come in studio, e con una striscia di luce calda sul soffitto diventa un segno architettonico.
Tra gli accessori senza tempo, il portaombrelli cilindrico – essenziale, resistente, subito riconoscibile – risolve l’ingresso con dignità. E per i dettagli che fanno sorridere: l’orologio da parete con cornice trasparente e quadrante pulito dà ritmo alla cucina o allo studio, mentre i centrotavola a rilievo (ciotole e vassoi con superfici prismatiche) lavorano bene su legno e pietra.

7. Divani e imbottiti: quando la leggerezza diventa morbida

Il progetto della seduta imbottita in casa Kartell è sempre un esercizio di equilibrio: struttura leggera – spesso in policarbonato o alluminio – e cuscini generosi. Il modulare Pop è l’esempio più chiaro: pochi elementi componibili, schienale trasparente e volumi morbidi vestiti da tessuti pratici. Nel living piccolo funziona perché non “ingombra visivamente”; in quello grande disegna isole di conversazione. Interessante anche l’approccio dei divanetti dalle linee morbide e grafiche, sviluppati con designer che amano mettere in dialogo imbottito e base lucida: il risultato è fresco, informale, facile da vivere.

8. Firme e collaborazioni: perché i prodotti “parlano” lingue diverse

La coerenza di Kartell sta nella varietà controllata. Philippe Starck ha scritto molte pagine – dalle sedie trasparenti alle famiglie con silhouette citazionali, dai tavolini ai piccoli accessori. Piero Lissoni ha portato precisione e leggerezza tecnica nelle sedute e nei sistemi imbottiti. Patricia Urquiola ha riletto archetipi classici con materiali contemporanei, mentre Antonio Citterio ha firmato contenitori e arredi operativi di grande efficienza. Vico Magistretti ha messo a fuoco l’idea di sedia “buona per tutto”, e Anna Castelli Ferrieri resta il riferimento per il tema del contenere. Con Ron Arad la libreria è diventata gesto elastico; con Ettore Sottsass il colore ha incontrato nuove superfici; con Achille Castiglioni il dialogo è stato soprattutto culturale – l’equilibrio tra ironia e intelligenza progettuale che ha fatto scuola.

9. Arredare con Kartell: idee per living, cucina, zona notte e outdoor

Il modo migliore per inserire Kartell in casa è puntare sulla leggerezza. In un living con pavimenti scuri e pareti chiare, le sedie trasparenti attorno a un tavolo in rovere liberano lo spazio visivo e fanno respirare la stanza. Per un tocco più deciso, puoi scegliere sedie dalle tre silhouette in colori pieni come grigio tortora, senape o blu profondo, mantenendo neutro il resto dell’ambiente.

In camera da letto, un Componibile in finitura morbida vicino al letto può sostituire il comodino e nascondere libri o caricabatterie; sopra, posiziona una lampada Take o una piccola luce ricaricabile. In cucina, gli sgabelli con profilo tondeggiante si abbinano perfettamente a isole in pietra o quarzite, ricordando di calibrare l’altezza della seduta tra 65 e 75 cm a seconda del piano.

Le lampade richiedono il giusto contesto: Bourgie ha bisogno di un piano libero con 30–50 cm di spazio intorno per valorizzare le ombre, mentre Kabuki rende al meglio su tavoli da 160–220 cm o in un angolo lettura con poltrona morbida e tappeto a trama larga.

All’esterno, sedute leggere in tecnopolimero pigmentato sono ideali su terrazze e portici; abbinale a cuscini in tessuti da esterno e sfrutta luci portatili per creare profondità. La regola d’oro rimane sempre la stessa: pochi pezzi ben posizionati, senza accumuli.

Tre palette pronte all’uso

  • Avorio, rovere naturale, accenti trasparenti – per interni luminosi e rilassati.
  • Grigio caldo, pietra serena, blu profondo – per salotti con carattere.
  • Bianco caldo, cemento chiaro, verde salvia – per cucine contemporanee e serene.

10. Guida alla pulizia e alla durata dei prodotti Kartell

Per pulire la plastica, utilizza un panno morbido in microfibra con acqua tiepida e sapone neutro. Evita alcool, ammoniaca, solventi o detergenti abrasivi, che possono opacizzare o rovinare la superficie. Dopo il lavaggio, asciuga sempre le parti trasparenti per evitare aloni. I piccoli graffi superficiali possono essere attenuati con polish specifici per plastiche e dischi morbidi, evitando spugne abrasive.

Per le lampade, spegnile e lasciale raffreddare prima della pulizia. Spolvera con un piumino antistatico e passa un panno umido con detergente neutro, evitando spray per vetri contenenti alcool, in particolare su policarbonato e PMMA.

Se le sedie trasparenti presentano aloni, tienile lontane da fonti di calore diretto e dalla luce solare intensa. Proteggi i piedi con feltrini e pulisci il pavimento con detergenti delicati per prevenire reazioni superficiali.

11. Kartell tra nuovo, fine serie e usato certificato

Per ottimizzare budget e qualità, ci sono tre soluzioni principali. La prima è scegliere i prodotti evergreen a catalogo: sedie, lampade e contenitori che da anni dimostrano affidabilità e resistenza stilistica.

La seconda è rivolgersi all’outlet ufficiale, ideale per fine serie, colori fuori gamma o pezzi da esposizione, dove i controlli rimangono accurati ma il prezzo è più conveniente.

La terza, spesso la scelta più intelligente, è il second hand certificato: su Deesup trovi selezioni di sedie, tavolini, lampade e accessori Kartell con foto dettagliate delle finiture, misure reali, stato di conservazione e verifiche di originalità. È il modo migliore per portare a casa un’icona, allungarne il ciclo di vita e scegliere in modo sostenibile.

Un ulteriore vantaggio: il design di qualità mantiene il suo valore nel tempo, soprattutto se conservato correttamente e accompagnato da documentazione originale.

12. Conclusioni – la leggerezza che dura nel tempo

L’insegnamento di Kartell è chiaro: l’innovazione non sta nel fare rumore, ma nel semplificare la vita con oggetti onesti, ben disegnati, capaci di far entrare più luce e meno ingombro nelle stanze. Che tu scelga una sedia trasparente, una lampada “ricamata”, un contenitore cilindrico o una libreria flessibile, l’effetto è sempre lo stesso – la casa respira, l’occhio si riposa, i gesti diventano più fluidi. E quando questi pezzi portano con sé una storia – magari perché li hai trovati nell’usato certificato su Deesup – la bellezza raddoppia: è sostenibile, accessibile,, personale. È la prova che la plastica, quando è ben progettata e curata, sa essere leggera e colta insieme. Ed è per questo che Kartell continua a parlarci al presente: perché racconta la nostra quotidianità con rispetto, una linea pulita alla volta.

Fonte immagine: Kartell Sito Ufficiale – https://www.kartell.com/

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