Uno dei principi fondanti di Deesup è l’economia circolare, oggi una necessità per il bene del pianeta. Significa dare nuova vita ai materiali e agli oggetti, disincentivando la produzione del nuovo e annesso consumo di risorse e generazione di scarti. Se il primo settore a farla propria è stata la moda, oggi è una realtà consolidata anche nell’arredamento. Ci sono tre modi per consumare in maniera sostenibile: scegliere prodotti realizzati in materiale riciclato, acquistare seconda mano e l’upcycling.
Quest’ultimo è molto particolare perché consiste nel reinventare ciò che già esiste. Quindi niente passaggio di smembramento ed estrazione dei materiali né una semplice ricollocazione di un oggetto, ma una vera e propria rivoluzione. Mobili e complementi possono essere restaurati, aggiustati e aggiornati. Oppure prendere nuove forme, soprattutto se ormai obsoleti, fuori moda, rotti e/o ormai totalmente inutili. In questo processo, per esempio, giocano ruolo anche i materiali di scarto come bottiglie, pallet, cassette di legno, gomme e attrezzi. C’è posto anche per oggetti di modernariato o elettrodomestici superati. Tutto torna a vivere grazie alla creatività.
L’upcycling sta prendendo sempre più piede come vera e propria tendenza di design, destinata a consolidarsi e diventare consuetudine. Non solo gli artigiani e i consumatori più attenti, ma anche i brand ne hanno compreso la potenzialità. Infatti, consente di creare pezzi letteralmente unici, che acquisiscono un grande valore oltre che estetico ed ecologico, anche a tutti gli effetti economico.
L’upcycling nell’arredamento: opportunità e idee
Tra le tante possibilità, l”upcycling consente di realizzare quel dettaglio che manca alla casa in maniera del tutto originale e personale. Oppure far scoprire nuove prospettive di design impensabili. Ma da dove si comincia a realizzare qualcosa di nuovo con questa tecnica?
Che sia con il fai da te o affidandosi a professionisti, il processo creativo può avere due basi di partenza. Nel primo sfruttiamo ciò che abbiamo già a nostra disposizione, che come un puzzle andremo a comporre con pazienza. Altrimenti possiamo progettare un mobile da zero o ispirarci a idee già realizzate, quindi andare in caccia dei materiali che ci servono.
È oltre il classico lavoro di restauro che conosciamo, dove i mobili di legno vengono decapati, riverniciati e decorati con tecniche come il decupage, ma si tratta di un vero e proprio rimaneggiamento. Con nuova vita si intende una nuova finalità delle cose, spesso in maniera del tutto inaspettata e con un risultato molto di tendenza ed elegante. Qualche esempio pratico: un vecchio pianoforte può essere privato di corte e tasti e si trasforma in un mobile bar. Una scala può essere riverniciata e diventare un attaccapanni. E ancora, la struttura di una vecchia bicicletta divenire la base di un tavolo estremamente interessante e contemporaneo, dove la parte superiore magari è proprio ottenuta con assi di legno ormai esauste.
Nell’outdoor l’upcycling acquisisce ancora più interesse. Possono essere create fioriere e strutture per le piante in generale con i materiali di recupero in maniera molto semplice e senza particolare sforzo, comprese bottiglie di plastica, che diventano vasetti da parete. D’altronde, la bellezza dell’usato dona fascino e stile al giardino. Perciò pneumatici, casse di legno, strutture metalliche, corde, vecchie panchine ora sono sedute, tavolini, altalene, pouf e decorazioni.
Un nuovo concetto di consumo
L’upcycling è una vera e propria filosofia: oltre a mettere completamente in discussione il concetto di usa e getta, costringe a fare altrettanto con quello del consumo classico. Siamo abituati a trovare tutto quello che cerchiamo già fatto e finito, ma a qualche prezzo per il pianeta?
È una tecnica raffinata, che mette alla prova creatività, manualità ma anche gusto, e che ci apre definitivamente gli occhi sulle infinite possibilità tanto dell’usato quanto del riciclo, sia in senso stretto che e in senso lato. Sfruttare ciò che qualcuno ha già progettato per ideare qualcosa di inedito è la sfida che oggi siamo chiamati ad accogliere: noi siamo pronti!
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